Anarchismo e esperanto

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Bandiera dell'esperanto

L'anarchismo e l’esperanto sono fortemente legati tra loro per i comuni pensieri riguardo la giustizia politica e l’uguaglianza. Durante i primi movimenti esperantisti, gli anarchici propagandarono con entusiasmo la lingua e i due movimenti hanno una grande storia in comune.

«Ho trovato il Volapük molto complicato e, al contrario, l'Esperanto molto semplice. Avendo ricevuto, sei anni fa, una grammatica, un dizionario e degli articoli di Esperanto, ho potuto facilmente imparare, dopo due sole ore, se non a scrivere, almeno a leggere fluentemente. [...] I sacrifici che ogni uomo del nostro mondo europeo farà , dedicando tempo al suo studio, sono talmente piccoli, ed i risultati ottenuti così immensi, che non possiamo rifiutare questo tentativo.» (Lev Tolstoj)

Storia

Nel 1905 gli anarchici fondarono a Stoccolma il primo gruppo esperantista anarchico. Ne seguirono molti altri in Bulgaria, Cina e altre nazioni. Anarchici e anarco-sindacalisti fondarono nel 1906 la lega internazionale Paco-Libereco (Pace-Libertà ) che pubblicò il giornale «Internacia Socia Revuo» (Rivista Sociale Internazionale). Pace-Libertà  si unì nel 1910 con un’altra associazione evoluta, Maestranza Esperantista. L’ente comune si chiamò Stella liberatrice. Fino al 1914 questa organizzazione pubblicò molta letteratura rivoluzionaria in esperanto, anche anarchica. Per questo poté evolversi negli anni precedenti alla Prima Guerra Mondiale per esempio una corrispondenza tra anarchici europei e giapponesi. Nel 1907 il congresso anarchico internazionale ad Amsterdam fece una risoluzione sulla pratica della lingua internazionale, e durante gli anni successivi avvennero altre simili decisioni congressuali. Gli esperantisti, che parteciparono a quei congressi, si occuparono principalmente dei rapporti internazionali tra gli anarchici.

Ba Jin, anarchico cinese presidente dell'associazione esperantista cinese dal 1986 al 1989

Principalmente era forte il movimento esperantista operaio in Germania e nell’URSS. Tra questi si fondò nel 1923 nell’Ucraina sovietica la Biblioteca anarchica scientifica mondiale della lingua internazionale che pubblicò il libro L'etica di Kropotkin, L’Anarchismo dei Borovi e altri libri in esperanto per i lettori internazionali. Gli esperantisti anarchici svilupparono le proprie pratiche in quel periodo anche in Asia, Cina e Giappone. In quelle terre l’esperanto presto diventò una pratica popolare fra gli anarchici. Si pubblicarono varie riviste il più delle volte bilingue. Per esempio, dal 1913 Liu Shifu pubblicò il giornale «La voce del popolo». Fu assolutamente la prima rivista anarchica in Cina. Infatti le informazioni nella parte in lingua cinese provenivano in gran parte dalla citata «Internacia Socia Revuo». Liu Shifu morì già  nel 1915. Anche tra i primi esperantisti giapponesi ci furono molti anarchici e socialisti. Loro furono ripetutamente sottoposti a persecuzioni. Nel 1931 il giornale «L’anarchico» dovette per esempio cessare di essere pubblicato, perché la sua redazione fu mandata in carcere. Gli esperantisti anarchici vissero un deperimento significante: durante la persecuzione degli esperantisti sovietici nel 1937 molti anarchici furono uccisi o spediti in carcere.

L’esperanto s’impersonificò nelle Brigate Internazionali durante la Rivoluzione Spagnola. Dal 1936 al 1939 comparì a Barcellona il bollettino informativo settimanale della CNT/FAI, pubblicato dalla I.L.E.S. (Lega Iberica degli Esperantisti Anarchici). Anche la stazione radiofonica della CNT/FAI pubblicò le trasmissioni esperantiste.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale il gruppo parigino fu l’unico che ricominciò il lavoro sospeso. Dal 1946 pubblicò il giornale «Apolide». Anche negli anni successivi ci fu un gruppo anarchico attivo a Parigi che, riunito nel gruppo SAT (Sennacieca Asocio Tutmonda, Associazione Mondiale Anazionale), cominciò a pubblicare dal 1969 il «Bollettino Libertario», oggi chiamato «Legame Libertario». Nel 1981 venne fondata Radio Esperanto, un programma radiofonico che ancora oggi è in onda sulla frequenza di Radio Libertaire.

Voci correlate

Collegamenti esterni