Alexander Atabekian: differenze tra le versioni

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Catturato anch'egli, Alexander Atabekian viene imprigionato dagli agenti della [[Ceka]] nel [[1920]] ed accusato di aver violato le vigenti leggi inerenti la stampa. Dopo aver scontato 6 mesi di campo di concentramento, nel [[1921]] viene tratto nuovamente in arresto e spedito in esilio nel Caucaso, ma la pena sarà  sospesa per intercessione diretta della famiglia di [[Kropotkin]]<ref>''Repression de I'anarchie en Russie sovietiste'', Edizioni della "Librairie Sociale" Paris</ref>. [[Kropotkin]] infatti aveva mantenuto legami di reciproco rispetto con Lenin, come traspare da due lettere<ref>[http://documentazione.altervista.org/kropotkin.htm Due lettere di Pëtr Kropotkin a [[Lenin]]]</ref> in cui lo stesso si lamenta dei sistemi repressivi usati a sproposito da alcuni bolscevichi. Alla sua morte evidentemente la famiglia del "principe" mantiene ugualmente rapporti ottimali con [[Lenin]], provvedendo di conseguenza ad esercitare la propria influenza per proteggere Atabekian, anche se la sua tipografia verrà  chiusa dai bolscevichi per ben 5 volte. Tuttavia, in qualche maniera, egli riesce ad editare il suo [[stampa anarchica|giornale]] fino al [[19 marzo]] [[1923]], quando la [[Ceka|GPU]] gli perquisisce e confisca tutte le attrezzature necessarie per l'attività  tipografica [Pare che la casa editrice del ''[[Golos Truda]]'', con relativa biblioteca, sia riuscita a sopravvivere sino al [[1929]], ma le notizie non sono del tutto attendibili ('''N.d.R''')].
Catturato anch'egli, Alexander Atabekian viene imprigionato dagli agenti della [[Ceka]] nel [[1920]] ed accusato di aver violato le vigenti leggi inerenti la stampa. Dopo aver scontato 6 mesi di campo di concentramento, nel [[1921]] viene tratto nuovamente in arresto e spedito in esilio nel Caucaso, ma la pena sarà  sospesa per intercessione diretta della famiglia di [[Kropotkin]]<ref>''Repression de I'anarchie en Russie sovietiste'', Edizioni della "Librairie Sociale" Paris</ref>. [[Kropotkin]] infatti aveva mantenuto legami di reciproco rispetto con Lenin, come traspare da due lettere<ref>[http://documentazione.altervista.org/kropotkin.htm Due lettere di Pëtr Kropotkin a [[Lenin]]]</ref> in cui lo stesso si lamenta dei sistemi repressivi usati a sproposito da alcuni bolscevichi. Alla sua morte evidentemente la famiglia del "principe" mantiene ugualmente rapporti ottimali con [[Lenin]], provvedendo di conseguenza ad esercitare la propria influenza per proteggere Atabekian, anche se la sua tipografia verrà  chiusa dai bolscevichi per ben 5 volte. Tuttavia, in qualche maniera, egli riesce ad editare il suo [[stampa anarchica|giornale]] fino al [[19 marzo]] [[1923]], quando la [[Ceka|GPU]] gli perquisisce e confisca tutte le attrezzature necessarie per l'attività  tipografica [Pare che la casa editrice del ''[[Golos Truda]]'', con relativa biblioteca, sia riuscita a sopravvivere sino al [[1929]], ma le notizie non sono del tutto attendibili ('''N.d.R''')].


L'avvento di Stalin e la morte di Lenin segnano la fine dell'influenza che la famiglia di [[Kropotkin]] ancora esercitava sui bolscevichi (ammesso e non concesso che il partito di Stalin si potesse ancora definire bolscevico) <ref name="stalin">'''Nota dell'utente [[Utente: Lupo rosso|Lupo rosso]]''': «Stalin sterminò molti bolscevichi di spicco, compresi alcuni illustri capi della Armata Rossa, in modo da poter consolidare la sua dittatura. È da ricordare inoltre, che numericamente é incerto se il maggior sterminatore di comunisti sia stato Hitler o Stalin, tanto per chiarire la differenza esistente fra stalinismo e [[comunismo]], che invece genera molta confusione nell'opinione pubblica (confusione artatamente messa in atto proprio perché non si possa discernere tra i due termini)». </ref> a garanzia dell'incolumità  degli anarchici. Non potendo più godere di questa protezione, Alexander Atabekian viene internato in un gulag stalinista, da cui nel [[1940]] si perdono le tracce a causa probabilmente della sua avvenuta morte.
L'avvento di Stalin e la morte di Lenin segnano la fine dell'influenza che la famiglia di [[Kropotkin]] ancora esercitava sui bolscevichi (ammesso e non concesso che il partito di Stalin si potesse ancora definire bolscevico) <ref name="stalin">'''Nota dell'utente [[Utente: Lupo rosso|Lupo rosso]]''': «Stalin sterminò molti bolscevichi di spicco, compresi alcuni illustri capi della Armata Rossa, in modo da poter consolidare la sua dittatura. È da ricordare inoltre, che numericamente è incerto se il maggior sterminatore di comunisti sia stato Hitler o Stalin, tanto per chiarire la differenza esistente fra stalinismo e [[comunismo]], che invece genera molta confusione nell'opinione pubblica (confusione artatamente messa in atto proprio perché non si possa discernere tra i due termini)». </ref> a garanzia dell'incolumità  degli anarchici. Non potendo più godere di questa protezione, Alexander Atabekian viene internato in un gulag stalinista, da cui nel [[1940]] si perdono le tracce a causa probabilmente della sua avvenuta morte.


== Note ==
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Versione delle 11:34, 28 mar 2019

Alexander Atabekian

Alexander Atabekian (Shusha, Azerbaijan, 2 febbraio 1868 - 1940) è stato un medico e comunista anarchico armeno. Dell'ultimo quarto del 19° secolo, Atabekian viene considerato elemento di spicco del movimento anarchico russo, di quello rivoluzionario d'Armenia e del comunismo anarchico europeo.

Grazie alla sua attività  di tipografo, l'anarchico armeno mise a disposizione delle masse una grandissima quantità  di letteratura anarchica in lingua armena riferita al periodo 1891-1894 che è ancora oggi consuultabile. [1]

Biografia

Alexander Atabekian nasce a Shusa in una famiglia di medici di etnia armena (Shusha è una cittadina nell'attuale Azerbaijan con una folta comunità  armena).

La sua prima formazione politica avviene a cavallo del 1890, periodo in cui contribuisce tipograficamente alla pubblicazione di Hinchak (Il suono della campana), rivista diretta dal socialista armeno Avetis Nazarbekian ed organo ufficiale del Hinchakian Social Democratic Party, in cui trovano spazio un gran numero di scritti sulla resistenza armena e sul genocidio degli armeni voluto dagli ottomani [2]. Abbracciata l'ideologia anarchica, Alexander Atabekian prosegue la sua "missione" di propaganda politica sia nei villaggi ottomani che in quelli armeni, stringendo contatti con la Federazione Rivoluzionaria Armena (ARF) dopo che quest'ultima nel 1890 aveva aderito al movimento anarchico europeo.

Alexander Atabekian e l'anarco-comunismo

Grande importanza nello sviluppo del pensiero di Atabekian lo ebbero i lavori di Kropotkin del 1879 comparsi su Le Revolt, che innescarono numerosi moti di ribellione e dibattiti sull'opportunità  strategica di trasformare gli scioperi in insurrezioni. Tutti questi saggi furono raccolti da Élisée Reclus, anarchico e scienziato come Kropotkin, e pubblicati nel 1885 a Parigi con il titolo Discorsi di un Ribelle. Queste opere contribuiranno alla formazione politica comunista-anarchica di Atabekian.

L'anarchico armeno inizia così la sua militanza come tipografo in una vecchia stamperia ucraina, la stamperia Kuzman, punto di riferimento per gli anarchici che avevano riparato a Ginevra, la città  in cui a partire dal 1890 si era trasferito per studiare medicina. L'obiettivo preposto era quello di ristampare i lavori di Kropotkin in russo e anche in armeno. Vengono così editati: Ai contadini armeni e Lettera ai rivoluzionari armeni da una Organizzazione Internazionale Anarchica [3], di Bakunin ed Errico Malatesta. Nel contempo Atabekian instaura stretti rapporti di collaborazione con gli anarchici di Ginevra, Parigi e con molti italiani. In un breve lasso di tempo si incontra con Kropotkin, Max Nettlau, Stoianoff, Paraskev Stoyanov, Jean Grave e J. Gross, con i quali nel proseguo avrà  anche rapporti epistolari. Nel frattempo Luigi Galleani, P. Stoianoff ed Élisée Reclus, essendo ricercati per le dimostrazioni di tipo insurrezionale del 1° maggio 1890 a Parigi, decidono di riparare a Ginevra sapendo di trovare in Atabekian un importante punto di riferimento.

Nella tipografia Kuzman viene editato ed affisso per le strade di Ginevra il manifesto dedicato alla memoria degli anarchici condannati a morte a Chicago nel novembre 1887. Atabekian con Stoinoff si reca quindi a Londra per incontrare Kropotkin, onde organizzare la struttura clandestina che avrebbe permesso di spedire opuscoli e materiale di propaganda alla prima organizzazione anarchica nata nella Russia meridionale.

A Ginevra l'anarchico armeno, ormai divenuto un eccellente ed esperto tipografo, decide di trasferire i macchinari e quant'altro serviva per il suo mestiere dalla tipografia Kuzman a casa sua, che diventa una vera e propria biblioteca (Anarchiceskaya Biblioteka) in cui vengono conservati anche alcuni manoscritti di Bakunin, alcuni dei quali saranno poi da lui pubblicati anonimamente Les Temps Nouveaux.

I tre fondatori dell'ARF (di cui Atabekian fu un importante militante), da sinistra a destra: Zorian, Mikaelian e Zavarian.

Atabekian partecipa attivamente alle iniziative della Federazione Rivoluzionaria Armena (ARF) inviando al Congresso Internazionale di Londra, il 18 Luglio 1896, una dichiarazione intitolata Ai socialisti rivoluzionari e libertari firmata "Libertari Armeni"[4], in cui viene denunciata la terribile condizione di oppressione inflitta dagli ottomani al popolo armeno.

Edizioni in russo ed armeno per l'Anarchiceskaya Biblioteka

L'Anarchiceskaya Biblioteka editerà  i seguenti opuscoli di Kropotkin: Diritti Politici (1893), Decomposizione dello Stato (1892), Anarchismo (1893), Le Minoranze Rivoluzionarie (1894), Lo Spirito di Rivolta (1893); di Bakunin: il primo volume di La Comune di Parigi e L'idea dello Stato. [5]; di Élisée Reclus: Ai nostri fratelli contadini; di Errico Malatesta: Tra contadini (articolo con prefazione per gli Armeni del 1893); di Jean Grave: Perché siamo rivoluzionari? (1894) [6].

Grazie ai viaggi di Paraškev Stoianoff in Caucaso, Istanbul e Bulgaria, questi opuscoli si diffondono rapidamente in diverse regioni. Da notare come curiosità  che l'articolo Anarchismo e Movimenti Armeni nell'Impero Ottomano, di Anahide Ter Minassian, presenta una singolarità  inerente i lavori editati da Alexander Atabekian: nelle prime pagine degli opuscoli si nota il timbro «pubblicato con l'autorizzazione del Ministero dell'Istruzione» in ottomano [7].

Un giornale libertario: Hamayankh (La Comune)

Trasferitosi in Francia per proseguire gli studi (a Parigi e Lione), Atabekian riesce a stampare e pubblicare nella capitale francese il primo periodico anarchico in lingua armena: Hamayankh (La Comune). In totale i numeri stampati saranno 5, tutti costituiti da 8 pagine contenenti articoli sull'anarchismo e sul movimento rivoluzionario armeno in generale, oltre a brevi informazioni sui movimenti anarchici nel mondo. La sezione intitolata Movimento Rivoluzionario Internazionale conteneva invece informazioni su eventi politici internazionali.

Hamayankh riesce ad attirare l'attenzione degli immigrati armeni in occidente e nei Balcani, Stoianoff proverà  ad esportarlo tra i rivoluzionari armeni dei Balcani, del Caucaso meridionale e della Turchia.

In questo giornale non vi è alcun lavoro a firma Atabekian, ma pare che alcuni di questi siano stati da lui firmati con uno pseudonimo a causa degli strascichi dopo l'avvenuta espulsione da Parigi. Questa è l'ipotesi di Anahide Ter Minassian, il quale aggiunge che in linea di massima era pure una precauzione doverosa per prevenire il sistema repressivo messo in atto a danno degli anarchici. Quando qualche anno dopo Atabekian emigrerà  in Iran, Hamayankh sarà  distribuito pure nella zona di Reshd.

Il periodo russo

Laureatosi in medicina a Ginevra, Atabekian, che già  era stato espulso da Parigi, decide di lasciare l'Europa passando prima per la Bulgaria per poi raggiungere l'Iran [8], dove si fermerà  per circa 15/16 anni nella regione di Reshd. Impegnato principalmente nell'attività  medica, Atabekian trova anche il tempo per incontrarsi con il comunista iraniano-armeno Ardeshir Avanessian, che viene assunto nella farmacia da lui gestita in quelle zone [9].

Allo scoppio della Rivoluzione Russa, nel 1917 decide si trasferisce a Mosca, da dove descrive gli eventi rivoluzionari pubblicando una trentina di articoli per Anarxia, giornale della Federazione Anarchica Russa e pubblicando numerosi opuscoli - Contro il potere, La Grande esperienza e La settimana sanguinante a Mosca -, in cui coraggiosamente critica la degenerazione della rivoluzione verso ambiti sempre più reazionari ed autoritari. Quando nel novembre 1917 i bolscevichi hanno ormai dato una precisa impronta alla rivoluzione, Kropotkin amaramente scriverà  al compagno ed amico Atabekian: «È la fine della rivoluzione».

Funerali di Kropotkin (13 febbraio 1921), di cui Alexander Atabekian fu uno degli organizzatori, ultima pubblica manifestazione degli anarchici russi. Il cartello tenuto da due anarchici porta la seguente scritta: «Chiediamo la libertà  di tutti gli anarchici incarcerati che stanno combattendo per le medesime idee per cui Kropotkin ha combattuto - "l'anarchia"»

Desideroso di mettere in pratica le proprie idee, Alexander Atabekian e Sandomirsku aprono nel 1918 una tipografia cooperativista, in cui viene editato Pocin, giornale anarchico che propugna il sistema sociale cooperativistico. Avvalendosi anche della collaborazione dei figli, vengono stampati gli opuscoli L'etica e la politica, La situazione degli anarchici in Russia e le memorie di Kropotkin, di cui è intimo amico. In tutto vengono pubblicati 11 numeri del giornale, in 5 dei quali compaiono lavori di Atabekian inerenti l'Iran e il Medio Oriente.

Nel gennaio 1921, venuto a sapere che Kropotkin è oramai moribondo, Alexander Atabekian raggiunge l'amico nella sua casa di Dimitrov, assistendolo amorevolmente insieme al dottore personale del "principe anarchico". Alla morte di Kropotkin, avvenuta l'8 febbraio 1921, la cerimonia funeraria viene curata proprio dalla famiglia e dagli anarchici. Atabekian è nel comitato organizzatore delle esequie, che sarà  l'ultima e grande manifestazione anarchica nella Russia bolscevica (13 febbraio 1921). Infatti, dal mese seguente, i bolscevichi daranno vita ad una feroce repressione del movimento anarchico, prendendo a pretesto anche la rivolta di Kronstadt. Ne verranno catturati non pochi, molti di loro saranno fucilati nelle carceri gestiti dalla Ceka, altri ripareranno in Cecenia e Kyrgyzstan.

Catturato anch'egli, Alexander Atabekian viene imprigionato dagli agenti della Ceka nel 1920 ed accusato di aver violato le vigenti leggi inerenti la stampa. Dopo aver scontato 6 mesi di campo di concentramento, nel 1921 viene tratto nuovamente in arresto e spedito in esilio nel Caucaso, ma la pena sarà  sospesa per intercessione diretta della famiglia di Kropotkin[10]. Kropotkin infatti aveva mantenuto legami di reciproco rispetto con Lenin, come traspare da due lettere[11] in cui lo stesso si lamenta dei sistemi repressivi usati a sproposito da alcuni bolscevichi. Alla sua morte evidentemente la famiglia del "principe" mantiene ugualmente rapporti ottimali con Lenin, provvedendo di conseguenza ad esercitare la propria influenza per proteggere Atabekian, anche se la sua tipografia verrà  chiusa dai bolscevichi per ben 5 volte. Tuttavia, in qualche maniera, egli riesce ad editare il suo giornale fino al 19 marzo 1923, quando la GPU gli perquisisce e confisca tutte le attrezzature necessarie per l'attività  tipografica [Pare che la casa editrice del Golos Truda, con relativa biblioteca, sia riuscita a sopravvivere sino al 1929, ma le notizie non sono del tutto attendibili (N.d.R)].

L'avvento di Stalin e la morte di Lenin segnano la fine dell'influenza che la famiglia di Kropotkin ancora esercitava sui bolscevichi (ammesso e non concesso che il partito di Stalin si potesse ancora definire bolscevico) [12] a garanzia dell'incolumità  degli anarchici. Non potendo più godere di questa protezione, Alexander Atabekian viene internato in un gulag stalinista, da cui nel 1940 si perdono le tracce a causa probabilmente della sua avvenuta morte.

Note

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Bibliografia

  • George Woodcock, Ivan Avakumović, The anarchist prince,
  • George Woodcock, Ivan Avakumović, Peter Kropotkin, Montréal, Black Rose Books, 1990.
  • Dimitri Sergius Von Mohrenschildt, Toward a United States of Russia: plans and projects of federal reconstruction of Russia in the 19. centuryRutherford, Fairleigh Dickinson Univ. Pr., 1981.
  • George Woodcock, Anarchism, Peterborough, Ont. Orchard Park, 2004.
  • David Shub Lenin: a biography Harmondsworth, Middlesex, Penguin, edizioni 1966 e 1976

Collegamenti esterni

  1. Max Nettlau, Anarchisten und Syndikalisten Band V
  2. Sono stati storicamente molto numerosi i pogrom di cui furono vittime gli armeni, i georgiani e gli azeri. Per approfondimenti sul genocidio degli armeni
  3. Max Nettlau, Anarchisten und Syndikalisten Band V
  4. M. Nettlau, Anarchisten und Syndikalisten Band V, 482
  5. Jaap Kloosterman, Les papiers de Michel Bakunin a Amsterdam
  6. Max Nettlau, Anarchisten und Syndikalisten Band VS. 481.82
  7. Osmanlı İmparatorluğu'nda Sosyalizm ve Milliyetçilik (1876-1923), ed. Tuncay, Mete - Jan Zurcher, Erik
  8. Non è certa la data in cui raggiunse l'Iran, ma probabilmente dovrebbe trattarsi di una data a cavallo tra la fine dell'800 e l'inizio del 900
  9. Iran Socialist and Communist Parties, Organization and Groups 1917-1991
  10. Repression de I'anarchie en Russie sovietiste, Edizioni della "Librairie Sociale" Paris
  11. Due lettere di Pëtr Kropotkin a Lenin
  12. Nota dell'utente Lupo rosso: «Stalin sterminò molti bolscevichi di spicco, compresi alcuni illustri capi della Armata Rossa, in modo da poter consolidare la sua dittatura. È da ricordare inoltre, che numericamente è incerto se il maggior sterminatore di comunisti sia stato Hitler o Stalin, tanto per chiarire la differenza esistente fra stalinismo e comunismo, che invece genera molta confusione nell'opinione pubblica (confusione artatamente messa in atto proprio perché non si possa discernere tra i due termini)».