Albano Franchini: differenze tra le versioni

Da Anarcopedia.
Jump to navigation Jump to search
m (Sostituzione testo - "[à][\s\s]" con "à ")
m (Sostituzione testo - "[à][\s][.]" con "à.")
Riga 4: Riga 4:
Figlio del falegname Giovanni Franchini e di Marcellina Bompani, dal [[1918]] lavora all'OMI, le Officine Meccaniche Industriali di Modena, e fa parte di un gruppo anarcocomunista. Chiamato a svolgere il servizio militare nel [[1920]], quando è congedato nel [[1922]] non viene riassunto in fabbrica per le sue idee politiche «sovversive».  
Figlio del falegname Giovanni Franchini e di Marcellina Bompani, dal [[1918]] lavora all'OMI, le Officine Meccaniche Industriali di Modena, e fa parte di un gruppo anarcocomunista. Chiamato a svolgere il servizio militare nel [[1920]], quando è congedato nel [[1922]] non viene riassunto in fabbrica per le sue idee politiche «sovversive».  


Arrestato più volte dalla polizia fascista per propaganda anarchica, nel [[1924]] decide di emigrare in [[Francia]]. Ritorna a Modena nel [[1925]] e nel [[1926]] è ancora imprigionato, questa volta in occasione dell'ondata di arresti seguiti al fallito attentato di [[Anteo Zamboni]] a [[Bologna]] contro [[Mussolini]]. Una volta liberato, decide di continuare l'attività  antifascista nelle file del Partito comunista, allora costretto alla clandestinità . Arrestato nel [[1930]] per «propaganda comunista», viene condannato nell'aprile del [[1931]] a quattro anni di [[carcere]]. Amnistiato nel [[1932]], è ancora arrestato nel [[1937]] ma torna presto libero.  
Arrestato più volte dalla polizia fascista per propaganda anarchica, nel [[1924]] decide di emigrare in [[Francia]]. Ritorna a Modena nel [[1925]] e nel [[1926]] è ancora imprigionato, questa volta in occasione dell'ondata di arresti seguiti al fallito attentato di [[Anteo Zamboni]] a [[Bologna]] contro [[Mussolini]]. Una volta liberato, decide di continuare l'attività  antifascista nelle file del Partito comunista, allora costretto alla clandestinità. Arrestato nel [[1930]] per «propaganda comunista», viene condannato nell'aprile del [[1931]] a quattro anni di [[carcere]]. Amnistiato nel [[1932]], è ancora arrestato nel [[1937]] ma torna presto libero.  


Va rilevato che la sua collaborazione con altre forze antifasciste era dovuta alla mancanza di strutture anarchiche organizzate: così, Franchini partecipò alla [[Gli anarchici e la resistenza antifascista|Resistenza]] nelle file di ''Giustizia e Libertà '' con il nome di battaglia di ''Paolo Romanelli'', e fece parte, alla liberazione di Modena, del Comitato di Liberazione Nazionale della città  emiliana.
Va rilevato che la sua collaborazione con altre forze antifasciste era dovuta alla mancanza di strutture anarchiche organizzate: così, Franchini partecipò alla [[Gli anarchici e la resistenza antifascista|Resistenza]] nelle file di ''Giustizia e Libertà '' con il nome di battaglia di ''Paolo Romanelli'', e fece parte, alla liberazione di Modena, del Comitato di Liberazione Nazionale della città  emiliana.

Versione delle 17:55, 2 set 2019

Albano Franchini

Albano Franchini (Castelnuovo Rangone, Modena, 23 agosto 1901Modena, 3 maggio 1984) fu un militante anarchico, partigiano antifascista.

Biografia

Figlio del falegname Giovanni Franchini e di Marcellina Bompani, dal 1918 lavora all'OMI, le Officine Meccaniche Industriali di Modena, e fa parte di un gruppo anarcocomunista. Chiamato a svolgere il servizio militare nel 1920, quando è congedato nel 1922 non viene riassunto in fabbrica per le sue idee politiche «sovversive».

Arrestato più volte dalla polizia fascista per propaganda anarchica, nel 1924 decide di emigrare in Francia. Ritorna a Modena nel 1925 e nel 1926 è ancora imprigionato, questa volta in occasione dell'ondata di arresti seguiti al fallito attentato di Anteo Zamboni a Bologna contro Mussolini. Una volta liberato, decide di continuare l'attività antifascista nelle file del Partito comunista, allora costretto alla clandestinità. Arrestato nel 1930 per «propaganda comunista», viene condannato nell'aprile del 1931 a quattro anni di carcere. Amnistiato nel 1932, è ancora arrestato nel 1937 ma torna presto libero.

Va rilevato che la sua collaborazione con altre forze antifasciste era dovuta alla mancanza di strutture anarchiche organizzate: così, Franchini partecipò alla Resistenza nelle file di Giustizia e Libertà con il nome di battaglia di Paolo Romanelli, e fece parte, alla liberazione di Modena, del Comitato di Liberazione Nazionale della città emiliana.

Collegamenti esterni