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[[Image:Pyramid2.jpg|300px|thumb|Lo Stato è strutturato gerarchicamente, dall'alto verso il basso]]Il termine '''Stato''' fa riferimento all'organizzazione socio-politica che può assumere forme differenti (Repubblica, Monarchia, ecc.), ma comunque possiede l'[[autorità]] di definire le leggi, attraverso le quali governa una società delimitata dai confini nazionali (Stato sovrano).   
[[Image:Pyramid2.jpg|300px|thumb|Lo Stato è strutturato gerarchicamente, dall'alto verso il basso]]Il termine '''Stato''' fa riferimento all'organizzazione socio-politica che può assumere forme differenti (Repubblica, Monarchia ecc.), ma comunque possiede l'[[autorità]] di definire le leggi, attraverso le quali governa una società delimitata dai confini nazionali (Stato sovrano).   


La definizione varia a seconda degli autori, tuttavia una delle più accettate è quella che definisce lo Stato come un concetto politico formato dall'insieme delle istituzioni che possiedono l'[[autorità]] e il potere di stabilire norme che regolano una società attraverso l'esercizio di una [[sovranità]] interna ed esterna su un dato territorio. Il [http://www.dizionario-italiano.it/definizione-lemma.php?definizione=stato&lemma=S118FC00 dizionario] lo definisce come quella «comunità stanziata permanentemente in un dato territorio, politicamente organizzata sotto un governo sovrano».
La definizione varia a seconda degli autori, tuttavia una delle più accettate è quella che definisce lo Stato come un concetto politico formato dall'insieme delle istituzioni che possiedono l'[[autorità]] e il potere di stabilire norme che regolano una società attraverso l'esercizio di una [[sovranità]] interna ed esterna su un dato territorio. Il [http://www.dizionario-italiano.it/definizione-lemma.php?definizione=stato&lemma=S118FC00 dizionario] lo definisce come quella «comunità stanziata permanentemente in un dato territorio, politicamente organizzata sotto un governo sovrano».
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=== Dal paleolitico al neolitico ===
=== Dal paleolitico al neolitico ===
Prima della scoperta dell'agricoltura (10-12000 anni fa) gli uomini vivevano secondo i principi del [[modo di produzione paleolitico]], ma da quel momento gli uomini\donne hanno cambiato le proprie abitudini trasformandosi in sedentari.  
Prima della scoperta dell'agricoltura (10-12.000 anni fa) gli uomini vivevano secondo i principi del [[modo di produzione paleolitico]], ma da quel momento gli uomini\donne hanno cambiato le proprie abitudini trasformandosi in sedentari.  
[[File:Marija-Gimbutas-newgrange.jpg|thumb|left|200 px|[[Marija Gimbutas]], studiosa delle società agricole del neolitico]]
[[File:Marija-Gimbutas-newgrange.jpg|thumb|left|200 px|[[Marija Gimbutas]], studiosa delle società agricole del neolitico]]
Questo cambiamento, avvenuto attraverso tappe ben individuate dalla ricerca storica (vedasi gli studi della [[Marija Gimbutas|Gimbutas]] e di [[Riane Eisler]]) e per cause di ordine a volte naturale a volte sociale o dalla loro reciproca interazione, ha determinato la nascita di comunità sedentarie (per un lungo periodo i sedentari mantennero comunque le loro vecchie abitudini, integrando alla nuova dieta i prodotti derivati dalla caccia, pesca e dalla raccolta di frutta, funghi ecc.), incentrate spessissimo sul possesso comune della terra, sul culto della dea madre (culto egualitario) e sulla ricerca di una certa stabilità “economica” e sociale <ref name="trasformazione"> «Le ricerche e scoperte archeologiche compiute, in vari siti sparsi in tutti i continenti, attestano la presenza diffusa di una cultura agraria egualitaria e priva quindi di differenziazioni [[classismo|sociali classiste]], in cui l'organizzazione sociale è funzionale alla corrette gestione della società egualitaria stessa: Creta minoica 5.000-2000 a. C, ma anche Chatal Huyuk in Asia minore, Gerico in Palestina, Hrappa e Mohenjo-Daro nella valle dell'Indo, la cultura Yomon in Giappone e numerosi siti in Asia, ma soprattutto le recenti scoperte e reinterpretazioni della cultura mesolitica e neolitica europea (dal Portogallo alla Russia), dimostrano che la civiltà agraria per moltissimi millenni fu priva di diseguglianze sociali e quindi non necessitò di organi separati di gestione dell'esistente come lo Stato, la polizia, l'esercito, un clero gestore dell'ideologia religiosa classista patriarcale, il ricorso alla guerra per gestire i rapporti tra singoli gruppi sociali e collettività, ecc.» (Ario Libert).</ref>.  
Questo cambiamento, avvenuto attraverso tappe ben individuate dalla ricerca storica (vedasi gli studi della [[Marija Gimbutas|Gimbutas]] e di [[Riane Eisler]]) e per cause di ordine a volte naturale a volte sociale o dalla loro reciproca interazione, ha determinato la nascita di comunità sedentarie (per un lungo periodo i sedentari mantennero comunque le loro vecchie abitudini, integrando alla nuova dieta i prodotti derivati dalla caccia, pesca e dalla raccolta di frutta, funghi ecc.), incentrate spessissimo sul possesso comune della terra, sul culto della dea madre (culto egualitario) e sulla ricerca di una certa stabilità “economica” e sociale <ref name="trasformazione"> «Le ricerche e scoperte archeologiche compiute, in vari siti sparsi in tutti i continenti, attestano la presenza diffusa di una cultura agraria egualitaria e priva quindi di differenziazioni [[classismo|sociali classiste]], in cui l'organizzazione sociale è funzionale alla corrette gestione della società egualitaria stessa: Creta minoica 5.000-2000 a. C, ma anche Chatal Huyuk in Asia minore, Gerico in Palestina, Hrappa e Mohenjo-Daro nella valle dell'Indo, la cultura Yomon in Giappone e numerosi siti in Asia, ma soprattutto le recenti scoperte e reinterpretazioni della cultura mesolitica e neolitica europea (dal Portogallo alla Russia), dimostrano che la civiltà agraria per moltissimi millenni fu priva di diseguglianze sociali e quindi non necessitò di organi separati di gestione dell'esistente come lo Stato, la polizia, l'esercito, un clero gestore dell'ideologia religiosa classista patriarcale, il ricorso alla guerra per gestire i rapporti tra singoli gruppi sociali e collettivitàecc.» (Ario Libert).</ref>.  
Queste società, chiamate [[società gilaniche|gilania]] (unione di maschile e femminile) dalla [[Riane Eisler|Eisler]], autrice di studi epocali come ''Corsivo'', ''Il calice e la spada'' e ''Il piacere è sacro'', sono durate millenni in vaste aree del mondo in collegamento tra di loro.
Queste società, chiamate [[società gilaniche|gilania]] (unione di maschile e femminile) dalla [[Riane Eisler|Eisler]], autrice di studi epocali come ''Corsivo'', ''Il calice e la spada'' e ''Il piacere è sacro'', sono durate millenni in vaste aree del mondo in collegamento tra di loro.


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Lo Stato moderno si può quindi dire che nasca ufficialmente nel XVI secolo (non a caso in [[Europa]] questo coincide con la distruzione violenta del [[Movimento comunalista]]), grazie anche all'operato di [[Filosofia|filosofi]] quali [[Giovanni Bodin]], [[Giovanni Botero]] e, soprattutto, come [[Tommaso Hobbes|Hobbes]] e la [[contratto|teoria contrattualistica]] (in realtà per [[Kropotkin]] anche l'Impero romano aveva le caratteristiche di uno Stato). Non di minore importanza è l'accumulo di capitali e lo sviluppo conseguente del [[capitalismo|sistema capitalistico]].
Lo Stato moderno si può quindi dire che nasca ufficialmente nel XVI secolo (non a caso in [[Europa]] questo coincide con la distruzione violenta del [[Movimento comunalista]]), grazie anche all'operato di [[Filosofia|filosofi]] quali [[Giovanni Bodin]], [[Giovanni Botero]] e, soprattutto, come [[Tommaso Hobbes|Hobbes]] e la [[contratto|teoria contrattualistica]] (in realtà per [[Kropotkin]] anche l'Impero romano aveva le caratteristiche di uno Stato). Non di minore importanza è l'accumulo di capitali e lo sviluppo conseguente del [[capitalismo|sistema capitalistico]].


Questa nascita quindi ha origine nell'alleanza strategica tra monarchia e borghesia, in cui l'unificazione del territorio e l'accentramento del '''[[Potere]]''' nelle mani del Re sono i suoi elementi caratterizzanti. La funzione amministrativa, in passato gestita da funzionari al servizio del re, divengono una moltitudine di burocrati posti al servizio della legge; la difesa e il servizio d'ordine vengono affidate agli eserciti permanenti (nel periodo feudale, durante le guerre, il sovrano si affidava ai mercenari), fedelmente asserviti allo stesso '''Sovrano''' (attualmente potremmo dire che i funzionari e l'[[esercito]] sono fedeli allo Stato e alla sua organizzazione); lo Stato moderno necessita di più soldi per mantenere un sistema burocratico e di potere accentrato, ecco quindi che prende vita un sistema fiscale poderoso. Mentre in passato le imposte esistenti erano essenzialmente quelle indirette (dazi doganali, imposte sui consumi, ecc.), lo Stato moderno impone ai sudditi anche imposte dirette (nel periodo feudale le imposte dirette erano un eccezione e non la regola).
Questa nascita quindi ha origine nell'alleanza strategica tra monarchia e borghesia, in cui l'unificazione del territorio e l'accentramento del '''[[Potere]]''' nelle mani del Re sono i suoi elementi caratterizzanti. La funzione amministrativa, in passato gestita da funzionari al servizio del re, divengono una moltitudine di burocrati posti al servizio della legge; la difesa e il servizio d'ordine vengono affidate agli eserciti permanenti (nel periodo feudale, durante le guerre, il sovrano si affidava ai mercenari), fedelmente asserviti allo stesso '''Sovrano''' (attualmente potremmo dire che i funzionari e l'[[esercito]] sono fedeli allo Stato e alla sua organizzazione); lo Stato moderno necessita di più soldi per mantenere un sistema burocratico e di potere accentrato, ecco quindi che prende vita un sistema fiscale poderoso. Mentre in passato le imposte esistenti erano essenzialmente quelle indirette (dazi doganali, imposte sui consumi ecc.), lo Stato moderno impone ai sudditi anche imposte dirette (nel periodo feudale le imposte dirette erano un eccezione e non la regola).


[[Max Weber]] lo definisce «un'impresa istituzionale di carattere politico in cui l'apparato amministrativo avanza con successo una pretesa di monopolio della coercizione della forza legittima in vista dell'attuazione degli ordinamenti». Per questo lo Stato moderno necessita di istituzioni come l'[[esercito]] permanente (prerogativa che lo stato arcaico non possedeva), apparati burocratici e amministrativi (tribunali e istituzioni vari) volti a controllare il territorio ed i cittadini attraverso il monopolio delle funzioni di difesa, governo, [[giustizia]] ed uso della forza. <ref>Lo Stato mantiene l'ordine e salvaguardia lo ''status quo''. Per questo reprime tutti coloro che nella pratica ne contestano l'[[autorità]] ([[Utente:Nessuno|Nessuno]]).</ref> Esso si caratterizza inoltre per lo sviluppo dell'[[nazionalismo|idea nazionalistica]] e [[patria|patriottica]], volta a creare un legame di comunanza tra i cittadini che altrimenti naturalmente non sussisterebbe, giacchè anche negli stati arcaici ci si sentiva appartenenti alla comunità cittadina o a quella parentale.
[[Max Weber]] lo definisce «un'impresa istituzionale di carattere politico in cui l'apparato amministrativo avanza con successo una pretesa di monopolio della coercizione della forza legittima in vista dell'attuazione degli ordinamenti». Per questo lo Stato moderno necessita di istituzioni come l'[[esercito]] permanente (prerogativa che lo stato arcaico non possedeva), apparati burocratici e amministrativi (tribunali e istituzioni vari) volti a controllare il territorio ed i cittadini attraverso il monopolio delle funzioni di difesa, governo, [[giustizia]] ed uso della forza. <ref>Lo Stato mantiene l'ordine e salvaguardia lo ''status quo''. Per questo reprime tutti coloro che nella pratica ne contestano l'[[autorità]] ([[Utente:Nessuno|Nessuno]]).</ref> Esso si caratterizza inoltre per lo sviluppo dell'[[nazionalismo|idea nazionalistica]] e [[patria|patriottica]], volta a creare un legame di comunanza tra i cittadini che altrimenti naturalmente non sussisterebbe, giacchè anche negli stati arcaici ci si sentiva appartenenti alla comunità cittadina o a quella parentale.
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=== Attualità dello Stato ===
=== Attualità dello Stato ===
Nel corso del tempo lo Stato ha cambiato forma ("Monarchia assoluta, Monarchia costituzionale, Repubblica" ecc.) ma non sostanza, assumendo talvolta forme molto autoritarie come l'[[Assolutismo monarchico]] <ref>Chiamato impropriamente Stato assoluto, è una teoria politica che sostiene che una persona - generalmente un monarca - debba detenere tutto il potere. Hobbes, Bodin e Macchiavelli sono i principali teorici di questa forma di Stato.</ref> e lo [[Stato di polizia]] <ref>Lo Stato di polizia è una evoluzione del tipico Stato assoluto e monarchico. Si manifestò in un particolare periodo storico e in un particolare contesto geografico, affermandosi all'epoca dell'Illuminismo, particolarmente in Prussia e nell'Impero austriaco, rispettivamente sotto i regni di Federico il Grande e di Maria Teresa d'Austria e del figlio Giuseppe II. Attualmente si utilizza questo temrine per definire uno stato in cui vi è una forte ingerenza della polizia, ma sarebbe più corretto parlare di [[Stato poliziesco]].</ref>. Nonostante l'evoluzione storica, lo Stato mantiene le sue caratteristiche originarie, ovvero è ancora un'istituzione in cui si concretizza una '''concentrazione di Potere''' organizzato in una rigida [[gerarchia]] sociale, nel cui ambito territoriale il proprio diritto è ritenuto superiore a qualsiasi altro soggetto individuale o collettivo ([[autorità |autoritarismo]]).
Nel corso del tempo lo Stato ha cambiato forma ("Monarchia assoluta, Monarchia costituzionale, Repubblica" ecc.) ma non sostanza, assumendo talvolta forme molto autoritarie come l'[[Assolutismo monarchico]] <ref>Chiamato impropriamente Stato assoluto, è una teoria politica che sostiene che una persona - generalmente un monarca - debba detenere tutto il potere. Hobbes, Bodin e Macchiavelli sono i principali teorici di questa forma di Stato.</ref> e lo [[Stato di polizia]] <ref>Lo Stato di polizia è una evoluzione del tipico Stato assoluto e monarchico. Si manifestò in un particolare periodo storico e in un particolare contesto geografico, affermandosi all'epoca dell'Illuminismo, particolarmente in Prussia e nell'Impero austriaco, rispettivamente sotto i regni di Federico il Grande e di Maria Teresa d'Austria e del figlio Giuseppe II. Attualmente si utilizza questo temrine per definire uno stato in cui vi è una forte ingerenza della polizia, ma sarebbe più corretto parlare di [[Stato poliziesco]].</ref>. Nonostante l'evoluzione storica, lo Stato mantiene le sue caratteristiche originarie, ovvero è ancora un'istituzione in cui si concretizza una '''concentrazione di Potere''' organizzato in una rigida [[gerarchia]] sociale, nel cui ambito territoriale il proprio diritto è ritenuto superiore a qualsiasi altro soggetto individuale o collettivo ([[autorità |autoritarismo]]).
[[File:Michel_foucault.jpg|thumb|200 px|Un giovane [[Michel Foucault]] (1955)]]
[[File:Foucault4.jpg|thumb|200px|[[Michel Foucault]]]]
Secondo [[Michel Foucault]], nello Stato moderno «i meccanismi del potere si sono trasformati: il diritto sovrano di appropriarsi dei beni, del lavoro, della vita dei sudditi, non è più la forma principale del potere, che s'impegna, invece, a “gestire la vita”. “Adesso vi sono dei corpi e delle popolazioni. Il potere è diventato materialista, ha smesso di essere giuridico”. Il nocciolo del potere diviene il [[biopotere]], il potere che si esercita positivamente sulla vita, nel senso che la gestisce, la potenzia, la plasma riuscendo a regolarla e a controllarla in modo sempre più capillare e preciso. Suo oggetto è il corpo dell'individuo e il corpo-specie della popolazione; le discipline del corpo e i saperi che mirano a regolare la popolazione costituiscono i due poli attorno ai quali si è sviluppata l'organizzazione del potere sulla vita. L'effetto storico è una società normalizzata, in cui i corpi sono plasmati, gli individui irreggimentati nella [[scuola]], nella caserma, nell'ospedale, nella fabbrica.». <ref>[http://archive.is/dXNut Michel Foucault e il potere]</ref> Per [[Foucault]] la [[biopolitica]] è il luogo d'incontro tra potere e sfera della vita, che si realizza pienamente in un'epoca precisa: quella dell'esplosione del [[capitalismo]].  
Secondo [[Michel Foucault]], nello Stato moderno «i meccanismi del potere si sono trasformati: il diritto sovrano di appropriarsi dei beni, del lavoro, della vita dei sudditi, non è più la forma principale del potere, che s'impegna, invece, a “gestire la vita”. “Adesso vi sono dei corpi e delle popolazioni. Il potere è diventato materialista, ha smesso di essere giuridico”. Il nocciolo del potere diviene il [[biopotere]], il potere che si esercita positivamente sulla vita, nel senso che la gestisce, la potenzia, la plasma riuscendo a regolarla e a controllarla in modo sempre più capillare e preciso. Suo oggetto è il corpo dell'individuo e il corpo-specie della popolazione; le discipline del corpo e i saperi che mirano a regolare la popolazione costituiscono i due poli attorno ai quali si è sviluppata l'organizzazione del potere sulla vita. L'effetto storico è una società normalizzata, in cui i corpi sono plasmati, gli individui irreggimentati nella [[scuola]], nella caserma, nell'ospedale, nella fabbrica.». <ref>[http://archive.is/dXNut Michel Foucault e il potere]</ref> Per [[Foucault]] la [[biopolitica]] è il luogo d'incontro tra potere e sfera della vita, che si realizza pienamente in un'epoca precisa: quella dell'esplosione del [[capitalismo]].  


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== Analisi dal punto di vista anarchico ==
== Analisi dal punto di vista anarchico ==
[[File:Min700.png|230 px|left]]
[[File:Kropotkin.jpg|right|thumb|200px|[[Pëtr Kropotkin]]]]
Secondo [[Max Weber]] lo Stato possiede il «monopolio della violenza legittima». Dal punto di vista anarchico, lo Stato non è altro che la nuova forma con cui le classi dominanti si sono riorganizzate per gestire meglio il proprio '''Potere'''. Per l'anarchico russo [[Bakunin]]:
Secondo [[Max Weber]] lo Stato possiede il «monopolio della violenza legittima». Dal punto di vista anarchico, lo Stato non è altro che la nuova forma con cui le classi dominanti si sono riorganizzate per gestire meglio il proprio '''Potere'''. Per l'anarchico russo [[Bakunin]]:
«...Uno Stato forte, degno di questo nome non può che avere un solido fondamento: la centralizzazione militare e burocratica. La differenza essenziale fra la monarchia e la repubblica più democratica consiste nel fatto che nella prima il mondo burocratico opprime e taglieggia il popolo per il maggior profitto dei privilegiati, delle classi proprietarie, e delle sue proprie tasche in nome del sovrano; nella repubblica opprimerà e spoglierà il popolo nella stessa maniera, a profitto delle medesime tasche e delle medesime classi, però in nome della volontà del popolo...» <ref>Bakunin, ''[[Stato e Anarchia]]'', p.35</ref>  
«...Uno Stato forte, degno di questo nome non può che avere un solido fondamento: la centralizzazione militare e burocratica. La differenza essenziale fra la monarchia e la repubblica più democratica consiste nel fatto che nella prima il mondo burocratico opprime e taglieggia il popolo per il maggior profitto dei privilegiati, delle classi proprietarie, e delle sue proprie tasche in nome del sovrano; nella repubblica opprimerà e spoglierà il popolo nella stessa maniera, a profitto delle medesime tasche e delle medesime classi, però in nome della volontà del popolo...» <ref>Bakunin, ''[[Stato e Anarchia]]'', p.35</ref>  
[[File:Kropotkin.jpg|right|thumb|[[Pëtr Kropotkin]]]]
 
Oggi come ieri, lo Stato controlla la popolazione non solo mediante i suoi specifici apparati repressivi (forze armate, amministrazioni, i tribunali e la [[polizia]]), ma anche attraverso una forte burocratizzazione del sistema (pseudo)democratico che comporta come conseguenza una serie di mali che affliggono la popolazione. Il popolo si illude che i suoi rappresentanti politici eletti in Parlamento curino gli interessi generali; lo Stato non solo permette tutto ciò ma anzi reprime le masse popolari, attraverso la violenza militare della [[Polizia]] e dell'[[esercito]], quando queste scendono in piazza rivendicando quelli che vengono ad essere i propri diritti e [[libertà]].  
Oggi come ieri, lo Stato controlla la popolazione non solo mediante i suoi specifici apparati repressivi (forze armate, amministrazioni, i tribunali e la [[polizia]]), ma anche attraverso una forte burocratizzazione del sistema (pseudo)democratico che comporta come conseguenza una serie di mali che affliggono la popolazione. Il popolo si illude che i suoi rappresentanti politici eletti in Parlamento curino gli interessi generali; lo Stato non solo permette tutto ciò ma anzi reprime le masse popolari, attraverso la violenza militare della [[Polizia]] e dell'[[esercito]], quando queste scendono in piazza rivendicando quelli che vengono ad essere i propri diritti e [[libertà]].  


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Lo Stato secondo [[Pëtr Kropotkin]] deve essere abolito per poter distribuire meglio le ricchezze ed evitare una concentrazione di potere. La fine delle contraddizioni istituzionali dovrebbe permettere anche la diminuzione della criminalità, la scomparsa dei privilegi e la creazione di una società meno iniqua e dove comunque i problemi vengano affrontati e risolti e non semplicemente [[repressione|repressi]].
Lo Stato secondo [[Pëtr Kropotkin]] deve essere abolito per poter distribuire meglio le ricchezze ed evitare una concentrazione di potere. La fine delle contraddizioni istituzionali dovrebbe permettere anche la diminuzione della criminalità, la scomparsa dei privilegi e la creazione di una società meno iniqua e dove comunque i problemi vengano affrontati e risolti e non semplicemente [[repressione|repressi]].
===Le [[Società #Società senza Stato|società senza stato]]===
=== Le [[Società#Societ.C3.A0_senza_Stato|società senza stato]] ===
{{vedi| Società #Società senza Stato}}
{{approff|Società}}
L'antropologo libertario [[Pierre Clastres]] ha raccontato in diversi saggi l'organizzazione sociale di alcune [[civiltà]] non statali, come per esempio quelle dell'America precolombiana che non diedero vita ad organizzazioni verticistiche simili ai moderni Stati. Egli quindi non presta attenzione agli Inca, Atzechi e Maya, le cui strutture erano simili a quelle delle nazioni occidentali che poi li distrussero, ma a quelle «società senza stato» prive di potere coercitivo come i Tupinambà, i Guayak e i Guaranì.
L'antropologo libertario [[Pierre Clastres]] ha raccontato in diversi saggi l'organizzazione sociale di alcune [[civiltà]] non statali, come per esempio quelle dell'America precolombiana che non diedero vita ad organizzazioni verticistiche simili ai moderni Stati. Egli quindi non presta attenzione agli Inca, Atzechi e Maya, le cui strutture erano simili a quelle delle nazioni occidentali che poi li distrussero, ma a quelle «società senza stato» prive di potere coercitivo come i Tupinambà, i Guayak e i Guaranì.


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=== Bibliografia ===
=== Bibliografia ===
*Harold B. Barclay, ''Lo Stato. Breve storia del Leviatano'', Eleuthera, 2013
*Harold B. Barclay, ''Lo Stato. Breve storia del Leviatano'', Elèuthera, 2013
*Perre Clastres, ''L'anarchia selvaggia. Le società senza stato, senza fede, senza legge'', Eleuthera, 2013
*Perre Clastres, ''L'anarchia selvaggia. Le società senza stato, senza fede, senza legge'', Elèuthera, 2013
*[[Pierre-Joseph Proudhon]], '' Critica della proprietà e dello stato'', Eleuthera, 2010
*[[Pierre-Joseph Proudhon]], '' Critica della proprietà e dello stato'', Elèuthera, 2010
*[[Michail Bakunin]], ''Dio e lo Stato'', BFS, 2008
*[[Michail Bakunin]], ''Dio e lo Stato'', BFS, 2008
*[[Kropotkin|Petr Kropotkin]], ''Lo Stato'', Galzerano editore, 2008
*[[Kropotkin|Pëtr Kropotkin]], ''Lo Stato'', Galzerano editore, 2008
*Friedrich Engel, ''L'originale della famiglia, della proprietà privata e dello Stato'', Editori riuniti, 2005
*Friedrich Engel, ''L'originale della famiglia, della proprietà privata e dello Stato'', Editori riuniti, 2005
*Pierre Clastres, ''La società contro lo Stato. Ricerche di antropologia politica'', Ombre corte, 2003
*Pierre Clastres, ''La società contro lo Stato. Ricerche di antropologia politica'', Ombre corte, 2003
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